27 dicembre 2004 16° 37' N Vento Mare Velocità Velatura
V° giorno di navigazione 032° 48' W 25 E F4 7 Kn randa + yankee+ trinchetta
Tra ieri e oggi sono successe così tante cose che trovo solo ora il tempo per tenere aggiornato questo diario. Si dice che le traversate oceaniche siamo un gran accumulare noia, a meno che non si abbiano a disposizione dei buoni libri. O a meno che non ci si metta l’attrezzatura. Per fortuna, stavamo cominciando ad annoiarci, e la barca ci ha dato una mano!
Alla mattina abbiamo avuto tutto un cambio di vele in prua. Cambiare una vela non è un problema, anzi, ma farlo in oceano con onde di 4 metri e vento a 25 nodi non è esattamente una passeggiata.
Comunque, fatti i cambi e tangonato il genoa, rientriamo fradici in pozzetto giusto per rilassarci un po’ quando la pala immersa del timone a vento ci dà un suono di saluto e se ne va. Mentre qualcuno si dispera pensando al governo a mano per 1800 miglia, la squadra rialzo dell’Ansaldo parte coi lavori. Si decide di sacricare un’antina di uno stipetto che sarà la futura pala del timone. Montiamo la morsa sul tavolo del quadrato e cominciamo a sagomare delle placche di alluminio trovate in fondo a un gavone. Queste saranno le guance che daranno l’accoppiamento con il meccanismo superstite.

Dopo due ore la nuova pala è pronta e Mario la imbullona al suo posto. E’ con un po’ di trepidazione che la caliamo in acqua, ma lei subito comincia a funzionare allegramente sciaguettando a destra e sinistra. Morale: la nostra pala funziona meglio di quella originale, e il timone ha guadagnato in precisione.



I contatti radio con le altre barche non mancano, soprattutto grazie a Cristiano su “Toya”, in navigazione 1.000 miglia davanti a noi, riusciamo anche a far sapere qualche notizia. Infatti Carlo lo sento, anche se debolissimo, ma lui non riesce a sentire noi. Purtroppo anche i tentativi con antenne di altro tipo non hanno dato risultati apprezzabili. Per fortuna che Cristiano riesce a collegarsi e ci fa da ripetitore.

Franco è ancora steso. Secondo lui, che è medico, ha preso l’ameba, e il massimo percorso che riesce a fare è dalla cuccetta al bagno. Speriamo che si riprenda presto. Vivere così questa traversata deve essere veramente brutto.

Sembrava tutto a posto per il resto, ma ieri sera si è incastrato il rolla fiocco, senza nessuna speranza di riuscire a rimetterlo in funzione.
Ieri era tardi ed era ormai buio, ragion per cui abbiamo deciso di rischiare e abbiamo lasciato la trinchetta e il genoa quasi srotolato, ma stamattina abbiamo dovuto srotolare il genoa dallo strallo con i giri di barca. Manovra efficace ma per i prodieri rimanere indifesi a subire le frustrate della scotta impazzita sono stati 10 minuti di tormento.
Alla fine il genoa è sceso e al suo posto si gonfia orgoglioso uno yankee. Il rolla fiocco ha un problema abbastanza grave, si sono rotte le sfere del cuscinetto che va in testa d’albero. Sono delle sfere Torlon, che hanno il vantaggio di non dover essere lubrificate, ma se si rompono quando lo usi seriamente, allora che prodotto è?

Oggi Franco sta meglio, e si sta esibendo in una pasta con la zucca e pane fatto in barca. Buon segno !